
La raccomandazione è il contrario della meritocrazia.
È la sintesi di ciò che succede tra una persona di successo dove la meritocrazia fa il suo corso e una persona raccomandata.
E poi dopotutto NON serve la raccomandazione per trovare imbarco e ti spiego anche il perché:
-La raccomandazione è superata: quello che conta è crearsi un network di relazioni di un certo valore;
-La persona non preparata/non competente non fa comunque strada;
-Se imbarchi con le tue capacità allora nella vita potrai decidere tu gli sbocchi della tua carriera professionale.
Ci vorrebbero relazioni di valore e non raccomandazioni.
Oggi per trovare imbarco o per fare carriera non basta essere raccomandati, anzi, non serve proprio. Quello che conta è farsi conoscere per le proprie competenze e valore dalle persone potenzialmente interessate a ciò che offriamo. Bisogna quindi essere persone attive socievoli, interessate e curiose.
Tutt’altro che passive.

Forse la verità sta altrove, e sarebbe ora di guardarla negli occhi, invece che evitarne lo sguardo.
Infatti non vince tanto chi manda il proprio curriculum vitae Europass chilometrico e ricco di titoli, ma chi si presenta in maniera professionale e che punta a fare la differenza. Stessa cosa vale per una lettera di presentazione interessante che si distingue fra le tante.
Gli aspiranti validi che si candidano sono tanti e per questo bisogna spiccare in qualche modo e l’essere persone dinamiche, socievoli, interessate a fare la differenza. Avere conoscenze strategiche non significa avere chi può aiutarmi a trovare lavoro “per cortesia”, ma persone con cui scambiare idee brillanti, che possano ispirare e aiutarci a realizzare un sogno/progetto.
Una persona messa a ricoprire un posto di lavoro per cui non è in verità preparata ha “vita breve” (in senso lato) in quella posizione. Sì, è vero può imparare con il tempo ma dovrà sempre fare i conti con una cultura meritocratica che nelle compagnie internazionali c’è eccome. Quindi in sostanza, dovrà sempre confrontarsi con i colleghi che sanno come si è guadagnato quella posizione (e sì sa sempre, te lo garantisco). Fregarsene? Non si riesce mai fino in fondo e avere la stima delle persone che ci stanno intorno è fondamentale per lavorare e per vivere bene.

In molti stati del vecchio e nuovo continente, avere la rete di conoscenze è sì importante, ma bisogna soprattutto essere in gamba. In Italia invece, tutto ciò non avviene: anzi molto spesso si preferisce prendere la scorciatoia invece di far valere le proprie competenze.
È questa la differenza fra una raccomandazione e una e referenza.
Un conto è preferire le scorciatoie (raccomandazioni), altra cosa è avere la rete di conoscenze (referenze).
Nel resto del mondo chi scrive una lettera di referenze, si prende la responsabilità di segnalare una persona preparata.
C'è una bella differenza fra la persona raccomandata e quella referenziata: la prima viene assunta perché conosce una tal persona, l’altra perché qualcuno garantisce la professionalità di chi sta per essere assunto ed è disposto a metterci la faccia. Come trovare una referenza? Meritala, così si tratterà di una bella e onesta referenza! Avrai la coscienza pulita e riuscirai a trovare un imbarco degno della tua professionalità. Fatti un network di conoscenze, interessati a tutto, preparati adeguatamente, mettici testa e cuore e vedrai che delle raccomandazioni non te ne farai nulla.
Da oggi inizia a raccogliere quanto più possibili referenze, perché delle buone referenze ti permettono di aprire tante porte.
Ricordati che il cambiamento agisce sempre: è questo il momento giusto per iniziare a cambiare vita.
Ricordati che il cambiamento agisce sempre: è questo il momento giusto per iniziare a cambiare vita.
Raccomandazione? No grazie!
La raccomandazione può aprire tante porte, ma solo le tue competenze possono mantenerle aperte.
EMANUELE LONGHI
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