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L'ESERCITAZIONE ANTIPIRATERIA

Immagine del redattore: Marco PolitoMarco Polito

Quando lavori a bordo di una nave, non importa la tipologia, le esercitazioni sono una parte integrante, e se per caso lavori sulle crociera, allora il livello ed il numero di esercitazioni annuali aumenta significativamente.

In questo articolo vogliamo condividerti una esercitazione speciale, una di quelle che non capitano tutti i mesi, una di quelle che non ci si prepara prima, e per questo motivo, vogliamo cogliere questa opportunità anche per fare i complimenti alla nave Grande Luanda, ed al suo Comandante Vincenzo Del Giudice per aver effettuato una performance di alta qualità.


Il golfo della Guinea, situato sulla costa occidentale dell'Africa, è uno dei luoghi più pericolosi al mondo per la pirateria marittima. Questa regione ospita alcuni dei più importanti porti commerciali del continente africano e la sua posizione strategica lo rende un punto di transito per le rotte commerciali globali. Tuttavia, la pirateria marittima rappresenta una minaccia costante per la sicurezza dei trasporti marittimi e delle persone a bordo. Pertanto, è essenziale che siano condotte regolarmente esercitazioni antipirateria per garantire la sicurezza della navigazione e la protezione degli equipaggi e delle navi.


Il 12 Marzo si è svolta un'esercitazione antipirateria congiunta nelle acque del Golfo di Guinea. La simulazione ha coinvolto: la centrale operativa multi-dominio della Marina (Comm) del comando in capo della squadra navale (Cincnav); Nave Foscari della Marina Militare; Confitarma; il C.S.O. della Compagnia Grimaldi; l'equipaggio della M/n Grande Luanda, con al Comando Vincenzo Del Giudice.


Leggendo questa informazione sui blog marittimi italiani, mi sono reso conto di due grandi cose. La prima è che chi scrive di mare, non ha mai messo piede a bordo, la seconda che chi scrive di mare, lo fa per le compagnie e non per gli equipaggi.

Non ho trovato neanche una parola che menzionasse l'importanza di queste esrcitazioni, lo scopo e tantomeno informazioni circa l'equipaggio. Allora ecco qualche informazione, che non troverete sui giornali.




IL COMANDANTE

Vincenzo Del Giudice, nato ad Olbia nel Febbraio del 1980. Ha lavorato per una carriera intera con la compagnia Grimaldi. Dopo oltre dieci anni con la posizione di Primo Ufficiale, è stato promosso con merito lo scorso anno.



Dicono di lui:

Il Comandante Vincenzo Del Giudice, è un di quelli riservati, figli della vecchia scuola, uno di quelli che conosce e ama condividere, uno di quelli che non insulta i suoi equipaggi ma li sprona a migliorare. Vincenzo Del Giudice è conosciuto in compagnia non solo per le sue abilità di navigazione e le sue conoscenze teoriche, ma anche per il suo approccio etico a questo mestiere. Tutti i suoi equipaggi hanno speso parole di merito per la sua passione per il mare e la sua voglia di condividere l'arte della navigazione con le generazioni più giovani. Quando sei un marittimo ed arriva la telefonata per imbarcare, è sempre una mazzata per intenderci, perchè sai che per i prossimi 4 mesi sarai lontano dalla famiglia, ma se ti dicono che a bordo c'è il Com.te Vincenzo Del Giudice, l'impatto diventa subito meno duro, perchè sai due cose, in primis che troverai in lui un supporto professionale e personale, la seconda che sbarcherai piú colto di quando sei imbarcato.




PERCHÈ SI FANNO LE ESERCITAZIONI?

Le esercitazioni a bordo sono una delle maniere più efficaci per familiarizzare gli equipaggi a bordo dei protocolli e delle procedure da attuare in caso di attacco pirata.

Tali esercitazioni consentono alle forze di sicurezza di testare e migliorare le loro abilità operative, di coordinazione e di comunicazione in situazioni di emergenza. Inoltre, le esercitazioni antipirateria consentono di identificare le lacune nei protocolli di sicurezza e di apportare le modifiche necessarie per garantire una risposta rapida ed efficace in caso di attacco.


L'importanza delle esercitazioni antipirateria nel golfo della Guinea è evidente se si considerano i recenti episodi di pirateria marittima nella regione. Nel 2020, il golfo della Guinea ha registrato il 95% di tutti gli attacchi pirata a livello mondiale, con un aumento del 12% rispetto all'anno precedente. Questi attacchi hanno comportato la perdita di vite umane e il sequestro di navi e loro equipaggi, oltre a causare un aumento dei costi delle assicurazioni per le compagnie di navigazione.

Per combattere la pirateria marittima nel golfo della Guinea, la comunità internazionale ha intensificato gli sforzi per migliorare la sicurezza nella regione. Tuttavia, la protezione delle rotte marittime e la sicurezza degli equipaggi richiedono un impegno continuo e coordinato. Le esercitazioni antipirateria rappresentano una parte essenziale di questo impegno, poiché consentono alle forze di sicurezza di mantenere le loro abilità operative e di coordinazione al massimo livello.



Inoltre, le esercitazioni antipirateria rappresentano anche un'opportunità per rafforzare la cooperazione tra i paesi della regione e con i partner internazionali. La pirateria marittima è un problema transnazionale che richiede una risposta coordinata a livello regionale e internazionale. Le esercitazioni antipirateria possono contribuire a rafforzare la collaborazione tra le forze di sicurezza di diversi paesi e a migliorare la comprensione reciproca delle diverse sfide e necessità di ogni paese.


IN CONCLUSIONE

IN CONCLUSIONE

Rientrare nei protocolli internazionali per effettuare dette esercitazioni non è affatto semplice, perché molte procedure vengono scritte a tavolino, ma poi devono essere applicate a bordo, e questo step ricade interamente sulla bravura degli equipaggi e sulle conoscenze e abilità dei comandanti che devono interpretarli ed adattarli all'individualità delle loro unità.


Ovviamente le testate giornalistiche mettono in evidenzia le compagnie (che sponsorizzano gli articoli), le capitanerie ( che autorizzano le licenze) e le associazioni ( che promuovono le loro testate) ma gli equipaggi che non contribuiscono in nessun fine ultimo sono fuori dal coro.


Crediamo che invece, il ruolo dell'intero equipaggio della Grande Luanda, abbia contribuito in maniera attiva, non solo a confermare le qualità dei nostri marittimi che spesso invece si rendono celebri per altre imprese, ma anche a ricordare all'Italia, che la formazione a bordo e le esercitazioni, sono una componente imprescindibile del profilo professionale dei nostri marittimi, e dovrebbero essere il focus della ripartenza per l'intero settore marittimo Italiano.

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