Conseguii il mio Patentino presso la Direzione Marittima di Venezia, nel Luglio del 2004, con buoni voti, anche grazie a tutto il sostegno, supporto e preparazione che mi aveva fornito il mio Comandante mentore A.P., con lui ripresi tutto il programma dalla Navigazione alla Stabilità, Astronomia, Diritto della Navigazione, Meteorologia, compresi il Codice per evitare gli abbordi in mare, la Solas, la STCW, la Marpol, il Codice Internazionale dei Segnali, il Codice morse, e il Codice IAMSAR (da una vecchia pubblicazione Italiana), insomma tutto.
A proposito del Codice morse ricordo ancora i giorni in cui mi presentavo al portone di casa del Comandante, ed ad ogni suo “Chi è”?, non appena sentiva Vincenzo, la domanda era già in agguato, e già dal citofono partiva la mia ansia perché da lì a poco, dalla voce del Comandante sarebbe partita la prima domanda per vedere se il giorno prima avevo ripassato.
E infatti, “Vince dimmi il codice morse della lettera Alfa”, poi dimmi il codice morse della lettera Zulu” “adesso dimmi di cosa parla la regola 26 della ColReg, e così via per almeno 3/5 minuti sempre fuori dal portone; ma la cosa che spesso mi capita di raccontare, fu quella volta, in cui sempre davanti a quel portone, in attesa delle domande, replicai subito dopo la prima domanda, dicendo “Comandante o mi apre questo portone, oppure oggi me ne vado perché sta piovendo”!!! Ricordo che da quel portone, per tutte le rampe della scala fino alla porta della casa del Comandante, non smisi un attimo di ridere, perché sembrava davvero una scenetta comica.
Eppure posso testimoniare, che se oggi ancora ricordo bandiere, codice morse, segnali, tutte le regole della Colreg, e proprio grazie a quelle domande fatte a distanza dal citofono, e da tutto l’impegno e la passione che il Comandante A.P. mi ha sempre mostrato, anche tutt’oggi quando ci sentiamo per saluti, auguri, racconti di navigazione e perché no sempre qualche buon consiglio da un vero Comandante con la “C” maiuscola.
La preparazione per il Patentino era stata lunga, ma avevo il desiderio di imbarcare al più presto, quindi scelsi la prima sede disponibile, e mi presentai a Venezia, dove da sempre mi dicevano che le commissioni spesso non erano tanto benevoli, ma a me non importava dovevo provarci, anche perché avevo fatto con il Comandante tutto il programma, ed anche lui mi disse che ero pronto, quindi presi e partii.
Il viaggio fu lunghissimo, ci arrivai in treno, mamma mia, sembrava che non si arrivava mai, non ricordo neanche quante furono le ore di treno, ma anche questo faceva parte del sacrificio quindi ero comunque soddisfatto.
Presi una camera in un Hotel, in quanto arrivai due giorni prima a Venezia, in modo tale da ripetere e ripassare ancora una volta, che come dico sempre non fa mai male. Era esattamente il giorno 20 Luglio 2004, alle 09:00 sarei dovuto essere in Capitaneria, ma io preso dall’ansia ci arrivai alle 07:30, sperando di poter essere il primo ad essere esaminato, invece fui tra gli ultimi. Mentre attendevo il mio turno, i primi ad essere esaminati uscivano dalla stanza insoddisfatti, in quanto la commissione era tosta, e le domande variavano continuamente, spaziando su tutto, addirittura anche sul Radiogoniometro, le iperboli, il Decca, l' Omega, quindi strumenti che oramai non si utilizzavano più, ma essendo nel programma, bisognava conoscerli, e fortuna volle che il mio mentore Comandante mi preparò anche su quello, in modo molto semplice ma che comunque avevo afferrato.
Era giunto il mio turno, ero spaventato ma anche sicuro di me, e di ciò che avevo appreso durante le preparazioni con il Comandante. Mi fecero sedere e dopo avermi chiesto da dove venivo, quali Navi avevo fatto, iniziarono subito con le domande, stabilità, navigazione, meteorologia, Codici, insomma mi fecero a beffa come si dice dalle mie parti.
Alla fine dell’esame, ci fu poi un Pilota del Porto di Venezia, facente parte della commissione, che prima di salutarmi e confermarmi che avevo passato l’esame, decise di farmi un’ultima domanda. E indovinate cosa mi chiese? Io non ci credevo eppure, quel cavolo di citofono mi aveva ancora una volta portato fortuna, tanto che la domanda fu: “se mi risponde anche a questo le alzo il voto, mi dica di cosa parla la regola 26 della Colreg”, credetemi stavo per alzarmi dalla sedia, e fargli davanti il gesto dell’ombrello con le braccia, ma poi pensai che ero sotto esame e sinceramente non mi andava di perdere tutto, e dunque risposi con molta sicurezza, tanto che lui stesso rimase stupito, dal fatto che solo dal numero io potessi ricordare una Regola, tanto che mi fece i complimenti che io poi rivolsi al mio Comandante mentore, in quanto il merito era tutto Suo.
Fatto l’esame dovevo ora attendere di poter ricevere il mio Certificato IMO, e ci volle un altro mese circa, che mi presi di relax, visto che era stato un grande periodo di stress , tra preparazione al patentino, corsi Radar, GMDSS, etc etc, quindi decisi di godermi un pò di estate e poi avrei chiamato in Società per dare la disponibilità.
La chiamata non si fece attendere, e a fine Agosto tra lacrime e abbracci con i miei amici e amiche lasciai la mia adorata Isola, per raggiungere il porto dove sarei imbarcato il 26 Agosto 2004. La Nave era una splendida Signora già datata, che era nei cantieri di Falmouth (Cornovaglia, England) per fare i lavori, che era stata oltretutto la Nave dove feci il mio ultimo imbarco da Allievo Ufficiale.
Al mio arrivo, super emozionato, gasato, ma anche spaventato del nuovo ruolo che sarei andato a svolgere, fui accolto dal Primo Ufficiale che mi accompagnò dal Comandante, uno dei Grandi Comandanti che il destino mi ha fatto incontrare, il Signor Comandante S.C., che non appena mi vide entrare nella sua Cabina, mi accolse con un bellissimo sorriso che non dimenticherò mai, e subito dopo esserci presentati, mi disse “Vince siamo messi male, la Nave non è nelle migliori delle condizioni, l’ultima gestione è stata pessima”, tanto che io non sapevo se piangere o ridere, proprio al mio primo imbarco da 3° Ufficiale di Coperta.
A seguire mi raccontò un pò di questa male gestione, e tra i tanti fatti accaduti, ci fu un piccolo principio di incendio di qualche giorno prima del mio arrivo, e lo sbarco del 3° Ufficiale per Sua richiesta, che decise, dopo aver litigato con la Società, di portar con se tutti i file di rotte, farmacia etc etc, e cancellandone ogni traccia da Gps, Computer e via dicendo (premetto che nel 2004 gli ECDIS ancora non era implementati, quindi era tutto gestito sul GPS). Insomma mi aspettava un inizio non facile, ma anche se spaventato ero al sicuro sotto l’ala del Comandante che mi ha sempre assistito, come dovrebbe essere oggigiorno, e come credo di riuscire a fare anche io oggi che ricopro il ruolo di Comandante, e che spesso mi capitano ragazzi al primo imbarco, che devono essere assistiti e consigliati nel loro percorso per diventare ottimi Ufficiali.
Uno dei ricordi più divertenti, tra i tanti, fu quello non appena partiti dal Cantiere di Falmouth, quando il Comandante terminò la manovra, e disse la fatidica frase “Vince la guardia ora è tua”, io emozionantissimo non sapevo cosa dire, e la prima cosa che dissi fu “Comandante ed io come faccio? Scende ma poi ritorna subito? Cosa devo fare?” etc etc, un sacco di domande stupide, che se ci ripenso oggi ancora mi vergogno, eppure lui riuscì a mettermi a mio agio, ad introdurmi in quel ruolo, e a farmi capire le responsabilità che mi aspettavano, con una tranquillità che ancora oggi ringrazio, perché da quel giorno in poi capii tante cose, che porto ancora con me, e trasmetto ai miei Ufficiali.
Ci misi un pò ma alla fine tutto era alla via, e il viaggio iniziò, accompagnati da uno splendido equipaggio di tutti Italiani, impiegati nella solita linea Nord Europa-West Africa, con qualche viaggio extra per caricare auto nuove in Spagna.
Anche in questo caso, feci un’esperienza bellissima, che amo chiamare Collage Nautical Chart by Art Attack Comandante S.C. (vedi foto), che assieme abbiamo creato grazie anche al supporto di altre Navi della Società, appunto per l’occasione del passaggio dello Stretto di Gibilterra.
Tanti e tanti avvenimenti, esperienze, racconti, mi verrebbero da scrivere, ma mi dilungherei troppo, e mi riprometto di scrivere tutto per filo e per segno, un giorno quando e se scriverò un libro sulla mia Vita trascorsa a bordo.
Compiuto il primo imbarco, venne il secondo imbarco segnato da esperienze non fantastiche, che hanno lasciato il segno, ma poi arrivò il terzo imbarco e così via, fino al momento che grazie alle Note Caratteristiche sempre più che buone, fui premiato con la promozione a 2°Ufficiale di Coperta.
Ma questa, come dico alla fine di ogni mio racconto, è un’altra storia che se vorrai potrai leggere nel mio prossimo racconto in questo Blog.
Ad Maiora!
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