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SOGNIAMO IN GRANDE

Sviluppo Carriera e Orientamento al mondo del lavoro

DONNE DI MARE PENALIZZATE MA MAI SCONFITTE.

Immagine del redattore: Marco PolitoMarco Polito




Quando si andava a vapore:
C'era una volta un mondo in cui il mare era dominio esclusivo degli uomini. I mari erano territori pericolosi, impervi e violenti, dove solo i più coraggiosi osavano intraprendere il viaggio. Ma poi le cose sono cambiate.

Le donne hanno fatto irruzione nel mondo marittimo, sconvolgendo l'ordine stabilito. Dalle portuali alle navigatrici, dalle marine alle scienziate marine, le donne hanno fatto grandi passi avanti nel settore marittimo. Ecco come hanno fatto.





Partiamo dall'inizio. Fin dall'antichità, il mare è stato visto come un luogo pericoloso e misterioso. I marinai erano tutti uomini, e le donne erano considerate troppo deboli o fragili per sopravvivere alle difficoltà della navigazione. Tuttavia, nonostante queste credenze limitanti, le donne hanno sempre avuto un ruolo importante nella vita marittima, anche se spesso ignorato o dimenticato.


Si racconta la storia di Grace O'Malley, una regina pirata irlandese del XVI secolo, che comandava una flotta di navi e combatté contro l'Inghilterra per proteggere le sue terre e la sua gente. Oppure la storia di Ching Shih, una piratessa cinese che, nel XIX secolo, controllava una flotta di navi e aveva più di 300 navi e 40.000 uomini sotto il suo comando.


Ma la maggior parte delle donne che lavoravano sulle navi erano sottostimate e spesso costrette a nascondere la loro vera identità. La storia di Hannah Snell, una donna inglese che si vestì da uomo e si unì alla Marina reale britannica per cercare suo marito, è un esempio di come le donne fossero costrette ad adattarsi alla vita maschile se volevano lavorare in mare aperto.


Tuttavia, con il passare del tempo, le cose sono cambiate. Le donne hanno iniziato a entrare in ruoli marittimi tradizionalmente maschili, come l'ingegneria navale, la navigazione e l'amministrazione marittima.


In America, nel 1918, la prima donna ispettrice navale, Josephine Beatrice Bowman, fu assunta per assicurare che le navi da guerra costruite durante la prima guerra mondiale fossero costruite secondo gli standard richiesti. Negli anni '60, il governo degli Stati Uniti ha creato il Peace Corps, un programma per incoraggiare i giovani americani a svolgere attività di volontariato all'estero. Nel 1961, il Peace Corps ha iniziato ad accettare donne come volontarie e in poco tempo le donne costituivano il 50% del personale del Peace Corps.


In America, nel 1918, la prima donna ispettrice navale, Josephine Beatrice Bowman, fu assunta per assicurare che le navi da guerra costruite durante la prima guerra mondiale fossero costruite secondo gli standard richiesti. Negli anni '60, il governo degli Stati Uniti ha creato il Peace Corps, un programma per incoraggiare i giovani americani a svolgere attività di volontariato all'estero. Nel 1961, il Peace Corps ha iniziato ad accettare donne come volontarie e in poco tempo le donne costituivano il 50% del personale del Peace Corps.

Oltre a questi ruoli più tradizionali, le donne hanno iniziato a creare la propria identità nel settore marittimo. Ad esempio, nel 1984, Susan Rockefeller è diventata la prima donna a raggiungere il fondo dell'Oceano Atlantico in un sommergibile, mentre nel 1998 Sylvia Earle è diventata la prima donna a raggiungere la profondità di 900 metri.


In conclusione, l'industria marittima ha compiuto un lungo cammino in termini di diversità e inclusione, e le donne hanno svolto un ruolo cruciale in questa evoluzione. Con le loro abilità, prospettive e forze uniche, le donne hanno dimostrato più volte di essere risorse preziose per ogni equipaggio e ogni nave.


Avere donne a bordo non solo promuove la diversità e l'uguaglianza, ma contribuisce anche a creare un ambiente di lavoro più armonioso e produttivo. Le donne portano una dinamica diversa all'equipaggio e la loro presenza ha dimostrato di avere un impatto positivo sul lavoro di squadra, la comunicazione e il morale.


Inoltre, le donne stanno assumendo sempre più ruoli di leadership nell'industria marittima, dimostrando che non ci sono limiti a ciò che possono raggiungere. Sfondando barriere e sfidando gli stereotipi di genere, le donne stanno ispirando le future generazioni di donne a intraprendere carriere in questo campo entusiasmante e gratificante.


In breve, avere donne a bordo delle navi non è solo una questione di diversità e inclusione, ma anche di praticità e produttività. È chiaro che l'industria marittima ha molto da guadagnare avendo donne a bordo, e possiamo solo sperare che questa tendenza di inclusione ed emancipazione continui a crescere e prosperare negli anni a venire.


Buon 8 Marzo a tutte le donne di mare. ( incluse quelle che aspettano a casa )





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