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SOGNIAMO IN GRANDE

Sviluppo Carriera e Orientamento al mondo del lavoro
Immagine del redattoreMarco Polito

COME LA SOCIETA’ DANNEGGIA UOMINI E DONNE



Avete mai sentito parlare di femminilità e mascolinità tossica?


Chiariamo da subito, non stiamo parlando di 𝐦𝐚𝐬𝐜𝐡𝐢𝐥𝐢𝐬𝐦𝐨 𝐞 𝐟𝐞𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐬𝐦𝐨, ma di ben altro.


"Per mascolinità e femminilità tossica si intendono quell'insieme di caratteristiche - fisiche e mentali - che definiscono come un uomo o una donna dovrebbero essere."


MA PERCHÉ PARLIAMO DI TOSSICITÀ ?


Ti è mai capitato di dire o sentirti dire “fai l’uomo” oppure “non comportarti come una femminuccia”?


Questo è il concetto di base che “obbliga” i bambini a dover giocare con le macchinine e le bambine a dover giocare con le bambole.


La mascolinità intesa come virilità - il dover essere “macho” - non fa male solo alle donne, fa male soprattutto agli uomini perché porta a sopprimere le proprie emozioni e a misurare il proprio valore attraverso la violenza, come il comportamento da “uomo duro”. 𝐶𝑜𝑚𝑒 𝑠𝑒 𝑒𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑒 𝑢𝑛 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑚𝑜𝑑𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 “𝑣𝑒𝑟𝑖 𝑢𝑜𝑚𝑖𝑛𝑖”.



Per quanto riguarda la femminilità tossica vorrei mostrarvi i due lati della stessa medaglia: da un lato ci sono quegli atteggiamenti che adottano alcune donne che usano la loro condizione per avere agevolazioni ( le gatte morte per intenderci), mentre dall’altro lato ci sono le pretese dettate dal contesto che tutte le donne siano sempre attente al loro aspetto fisico, sempre un passo indietro agli uomini perché più “deboli” insomma non all’altezza.


Una donna al lavoro si trova così 𝑎 𝑑𝑜𝑣𝑒𝑟𝑠𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑒𝑟𝑚𝑎𝑟𝑒 𝑑𝑎𝑝𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑢𝑚𝑎𝑛𝑜 𝑒 𝑑𝑜𝑝𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑖𝑠𝑡𝑎, un po' come succede ai meridionali che si trasferiscono al nord per lavoro.




La mascolinità e femminilità tossica sono strettamente collegate perché esprimono una legge non scritta di come dover stare al mondo, dettata da chi forse non ha mai capito che la miglior forma di rispetto si raccoglie nell'accettare che siamo tutti diversi.




Pensate ad esempio di essere a cena con la vostra dolce metà: lei vuole pagare, voi cosa fate? Vi sentite “minacciati” o credete che il non pagare vi renda “meno uomini”? Pensate invece se al contrario foste sempre obbligati a pagare voi.




A causa di questa mentalità tossica le donne fanno il doppio della fatica per affermarsi e per essere trattate al pari di un uomo: quando una donna va avanti in carriera viene giudicata - 𝒔𝒐𝒑𝒓𝒂𝒕𝒕𝒖𝒕𝒕𝒐 𝒅𝒂𝒊 𝒄𝒐𝒍𝒍𝒆𝒈𝒉𝒊 - sulla sfera sessuale, quasi mai sulla sua professionalità.


Perché parliamo di questo tema?

Sono tantissimi gli allievi che rimangono traumatizzati dal contesto lavorativo al primo imbarco perché non riescono ad essere se stessi.

Il punto principale è provare ad andare oltre i pregiudizi.


A nessuno piace essere giudicato e questo dovrebbe farci riflettere: è bene iniziare a sensibilizzare noi stessi all’uso delle parole, perché è solo partendo da noi stessi che può iniziare il cambiamento, provando ad essere più empatici verso il prossimo, a non giudicare istintivamente, provando ad andare oltre gli stereotipi.






Uno dei problemi della mascolinità tossica è il far credere agli uomini che 𝒑𝒓𝒐𝒗𝒂𝒓𝒆 𝒆𝒎𝒐𝒛𝒊𝒐𝒏𝒊 𝒔𝒊𝒂 𝒔𝒃𝒂𝒈𝒍𝒊𝒂𝒕𝒐, perché ti rende “𝒎𝒆𝒏𝒐 𝒖𝒐𝒎𝒐”.


Essere forte non vuol dire farsi scivolare tutto addosso, non vuol dire essere apatici, non significa non provare nulla, perché tutto questo va contro la natura degli esseri umani. Bisogna essere molto più forti per affrontare le proprie emozioni che scegliere di girare la faccia alle situazioni della vita.


𝑳𝒂 𝒗𝒊𝒕𝒂 a bordo è dura solo se non sappiamo gestirla.


Troppo spesso siamo costretti a lavorare con persone con cui non andiamo d’accordo. Se vi sentite soli, se quel giorno vi hanno trattato di merda, ritagliatevi il vostro posto sicuro in cui potete sfogarvi, in cui potete senza paura essere voi stessi.


𝐋' 𝐢𝐧𝐯𝐢𝐭𝐨 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐫𝐞 è 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐚𝐝 𝐚𝐬𝐜𝐨𝐥𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐯𝐨𝐢 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐢.

Capire cosa stiamo provando in un determinato momento può aiutarci a superarlo, senza lasciare che ci danneggi in futuro. 𝑨𝒏𝒂𝒍𝒊𝒛𝒛𝒂𝒓𝒆 𝒔𝒆 𝒔𝒕𝒆𝒔𝒔𝒊 è un segno di grande crescita interiore, capire il perché del nostro malessere, domandarci cosa realmente ci rende tristi ci insegna a trovale la 𝒄𝒂𝒖𝒔𝒂 𝒆 𝒍𝒂 𝒔𝒐𝒍𝒖𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 alle nostre reazioni emotive.


Il vero cambiamento parte da noi stessi, solo così riusciremo a diventare le 𝒑𝒆𝒓𝒔𝒐𝒏𝒆 𝒄𝒉𝒆 𝒗𝒐𝒈𝒍𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒆𝒔𝒔𝒆𝒓𝒆 𝒓𝒆𝒂𝒍𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆.


S𝐢𝐢 𝐢𝐥 𝐜𝐚𝐦𝐛𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐯𝐮𝐨𝐢 𝐯𝐞𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐧𝐞𝐥 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨.”     -Ghandi


Scritto da: ILENIA NOVELLA

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