Mi ritengo fortunato, perché faccio parte dell'ultima generazione di ufficiali che ancora veniva istruita all'uso del sestante. Oggi però questo strumento, simbolo dell'arte marinaresca, inclina la sua alidata verso un'orizzonte poco chiaro, ed invece di bagnare il sole all'orizzonte, affoga le speranze dei più giovani che forse mai potranno appassionarsi a questo bellissimo oggetto capolavoro e icona di un'etica professionale degli ufficiali di una volta.
Ma di chi è la colpa? Come siamo arrivati a questo?
La colpa è nostra, che teniamo il contenitore del sestante nascosto nella cabina del Comandante invece che sul ponte, come qualcosa da custodire e non da usare, come si faceva una volta con le enciclopedie costose stipate nella vetrina del soggiorno. La colpa è nostra che quando troviamo un allievo interessato a imparare li snobbiamo dicendo " vabbè ma tanto questo non si usa più ". La colpa è sempre nostra perché infondo l'astronomia non l'abbiamo mai capita e ci siamo presi il lusso di dire agli altri cosa meritava essere conosciuto o no in base a cosa ci era chiaro o meno.
Eppure esiste una riflessione importante da fare. Quando abbiamo deciso di scardinare la vecchia credenza che il sestante fosse utile conoscerlo a dispetto del suo utilizzo a bordo, ci abbiamo messo poco ad abbracciare il cambiamento, siamo stati lesti e rapidi a rimpiazzarlo con scuse e giustificazioni, che sebbene ritengo ingiuste nei confronti di uno strumento fantastico, denota una grande capacità di adattamento all'evoluzione dei tempi.
La mia domanda allora è, perché non siamo stati altrettanto bravi ad abbracciare il cambiamento quando si è parlato di nuovi format di assunzione, di compagnie estere, di lingue straniere, di referenze, di Linkedin, di nuovi curriculum o programma scolastico?
Invece no, il nostro abbracciare il cambiamento non è una sostituzione del vecchio con il nuovo, ma bensì una eliminazione senza rimpiazzo. Un'eliminazione che nasce dalle scuole dove materie come la Geografia vengono eliminate senza rimpiazzo, dove l'orientamento non è contemplato e l'inglese ancora troppo lontano per essere compreso.
Ci deve essere però un barlume di speranza in tutto questo, non si può scrivere un articolo pessimista, bisogna motivare la gente, ed io sono d'accordo, ma ti avverto caro lettore, ci sarà bisogno di coraggio per reagire.
Il sestante ancora esiste a bordo, è nascosto, è occulto, è protetto ed avvolto da pregiudizi e giustificazioni, è proprio così che si presenta anche la speranza per i nuovi marittimi italiani.
Per usare il sestante oggi, non devi essere obbligato da un ufficiale preparato, devi pretenderlo tu, devi insistere, devi talvolta studiartelo da solo andando anche contro il contesto che ti circonda, così come la comprensione di tutte quelle nuove informazioni utili per trovare imbarco.
Quando si parla di Inglese, di nuovi format per i curriculum, di referenze, di Linkedin, di colloqui, anche questo mondo che riassumiamo con il nome di Orientamento, viene nascosto e snobbato da chi di queste dinamiche non ne sa nulla, da chi prova a convincerci che si imbarca solo con le raccomandazioni o con gli ITS, da chi non ha mai lavorato con una compagnia straniera ed ha trascorso una vita intera con la medesima compagnia accettando talvolta compromessi ma incapace di cambiare li ha accettati tutti.
La speranza si racchiude negli occhi delle nuove generazioni, che ancora vergini di filosofie confinate al cabotaggio italiano possono raggiungere obbiettivi che vanno ben oltre la comprensione del contesto marittimo, ben oltre il pessimismo delle vecchie generazioni, ben oltre le capacità del programma scolastico, ben oltre i raccomandati e gli ITS, ma per raggiungere detti traguardi ci sarà bisogno di coraggio perché talvolta affrontare il contesto che ci circonda può sembrare difficile ed affrontare se stessi per abbracciare il cambiamento addirittura impensabile.
Il cambiamento passa dal sestante, perché è forse uno degli ultimi baluardi che varrebbe la pena portarci con noi in un mondo sempre più digitale, forse non saremo mai costretti ad utilizzarlo per necessità, ma la sua bellezza e fascino giustifica il fine, un po' come la voglia di sognare in grande.
Il sestante è l'emblema del cambiamento perché attraverso il suo cannocchiale si osserva lo stesso sole riflesso allo specchio e poi attraverso il vetro, bene non possiamo pretendere di bagnare all'orizzonte quello vero perché significherebbe scardinarlo dalla sua posizione nello spazio, ma possiamo decidere di trasportare il suo riflesso in basso, un riflesso che raccoglie etica e professionalità, qualità che prima necessitavamo per impressionare gli altri, i comandanti esigenti e gli Allievi Ufficiali affamati di sapere, ed oggi invece occorrono per darti coscienza di un cambiamento che è già entrato ed ancora non abbiamo imparato ad averci a che fare.
Ricorda: Nella tua vita nulla è costante, eccetto il cambiamento.
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